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Come riconoscere le note di un profumo
Il lavoro dei profumieri è facilmente accostabile a quello di un artista, di un pittore, di un compositore, di un musicista, di un poeta, e di chiunque metta la creazione alla base della propria arte. La creazione di un profumo è un puro atto artistico che prende vita grazie alla memoria olfattiva del naso, il quale riesce a imprimere nella sua “mente” più di 3000 sentori.
Ogni profumo è, dunque, il risultato del connubio tra diverse essenze, della scelta degli odori che meglio si fondono e si valorizzano l’un l’altro. È l’esito dell’esercizio quotidiano che i profumieri fanno per riconoscere e memorizzare la palette di profumi. Di certo alla base ci sono delle conoscenze scientifiche, chimiche e tecniche, ma senza una forte sensibilità artistica ed una straordinaria memoria olfattiva non sarebbe possibile trasporre in forma artistica le proprie esperienze.
Per avere un’idea di quanto grande sia il mondo dietro alla creazione di un profumo, bisogna conoscere le sette famiglie olfattive su cui lavora il profumiere per dare vita ai suoi racconti olfattivi.
La prima famiglia è quella agrumata (fruttata), all’interno della quale si riconoscono fragranze ricche di note agrumate più comuni, e dunque di limone, mandarino, arancia, bergamotto e pompelmo, ma sono racchiuse anche le fragranze esotiche come il lime e lo yuzu.
Un’altra famiglia molto nota è quella floreale, che si distingue tra un bouquet floreale e una sola nota fiorita. Rosa, gelsomino, violetta, tuberosa, narciso sono tra i fiori più utilizzati perché più apprezzati.
Il mix di lavanda, geranio, vetiver, legni di muschio, quercia, cumarina e fava tonka appartiene alla famiglia fougère, che prende il nome dalla linea Fougère Royal creata dal profumiere Jean François Houbigant.
Altri accordi di rosa, gelsomino, patchouli, labdano e quercia sono racchiusi nella famiglia chypre, dalle note molto intense. Uno dei più amati è l’Emir Fascination di Paris Corner disponibile sul sito.
Molto particolare è la famiglia legnosa, per via della forte presenza di legni secchi come il cedro e il vetiver e dalle note calde come il sandalo e il patchouli. Per attenuare un poco le note di questa famiglia si possono aggiungere degli accenti marini o agrumati, oppure si possono rendere più voluttuose con note speziate e orientali.
Segue la famiglia ambrata, culla di profumi avvolgenti e persistenti. Le note orientali come il patchouli e le spezie, che si trovano nel nostro profumo Paris Corner Ophidian Black Cherry, vengono spesso associate a blend cipriati, muschiati e vanigliati.
Infine, la famiglia cuoio, basata su un particolare mix di accordi che ricreano l’odore della pelle conciata, e che spesso viene alleggerita da note agrumate e floreali.
Ma esiste un modo per riconoscere le note di un profumo anche senza essere degli esperti maestri profumieri? La risposta è, ovviamente, sì, e nelle prossime righe i lettori appassionati di profumi impareranno a farlo.
Come riconoscere i profumi
Indossare un profumo è un’azione molto precisa ed eloquente, perché per ogni fragranza scelta corrisponde uno specifico messaggio da comunicare. Un po’ come quando si regalano dei fiori e bisogna pensare al messaggio che si vuole trasmettere, per scegliere quella varietà che, con il linguaggio dei fiori, parla proprio di quell’emozione o di quel sentimento.
Le fragranze parlano di sensualità, di freschezza, di romanticismo, di sentimenti. Perché, oltre alla nota olfattiva, c’è una parte molto evocativa del profumo che si manifesta con il semplice gesto di indossarlo. I profumi comunicano molto e, spesso, arrivano alle persone in una maniera più immediata di quella che la personalità stessa riesca a fare.
I profumi seducono, perché hanno una forte influenza sulla percezione di chi li sente. E, ovviamente, ce l’hanno sulla persona che li indossa.
È qui che entrano in scena le famose note dei profumi, quelle che compongono la piramide olfattiva dei profumi, di cui si può leggere di più per approfondire l’argomento proprio sulle nostre pagine. Queste note appartengono ad una dimensione oggettiva dei profumi, ma per riconoscere un profumo bisogna attingere anche a quella soggettiva.
Il senso dell’olfatto, infatti, appartiene a un mondo personale e soggettivo, spesso difficile da comunicare. Sarà capitato a molti di sentire un odore e di non saperlo raccontare, ed è proprio quello che succede, il più delle volte, quando si annusa una fragranza che colpisce particolarmente.
Anche perché ogni profumo nasce in primis nella testa di chi lo crea, per poi prendere corpo e significato, fino a raggiungere la pelle di chi lo indossa, e su cui potrebbe avere un risultato differente da quello pensato in origine.
Pertanto, dopo aver individuato le materie prime con cui è stato realizzato uno specifico profumo, averne compreso la miscelazione e la combinazione di più ingredienti, bisogna servirsi delle famiglie olfattive per riconoscerne le note.
Sono proprio le note ad avere il compito di comporre le fragranze e di differenziarle l’una dall’altra, perché le note della piramide olfattiva cambiano in base al grado di volatilità dell’olio essenziale che ha composto il profumo. Quest’ultima è la sua velocità di evaporazione a contatto con l’aria, e da questa velocità si osserva l’evoluzione del profumo dal momento in cui viene vaporizzato e la sua persistenza nel tempo.
Quando si esamina un profumo, pertanto, bisogna pensare alla compresenza dei tre tipi di note (di testa, di cuore e di fondo), che vengono riconosciute a poco a poco, una dopo l’altra. La prima nota, la nota di testa, è quella più fresca e immediata, generalmente realizzata con essenze di agrumi, erbe aromatiche, frutti esotici e note acquatiche, quella che svanisce rapidamente ma che dà le prime impressioni olfattive a chi la annusa.
Le nota di testa lasciano subito spazio alle note di cuore, già più potenti e consistenti, piene e sensuali di quelle di testa, dalla persistenza più intensa e avvolgente, perché rappresentano lo sviluppo del profumo e la caratteristica “scia”. Sono le note che agiscono sul piano elle emozioni, quelle che risvegliano sensazioni e ricordi profondi. Rappresentano, appunto, il cuore della fragranza, il suo carattere dominante. Queste note sono di solito fruttate o fiorite, ma evocano anche la natura verdeggiante e i profumi dell’oceano.
Infine, dopo circa una decina di minuti, tocca alle note di fondo, le ultime ad essere percepite, le più pesanti, quelle che evaporano lentamente e gradualmente, perché sono l’anima della fragranza, la sua personalità.
Caratterizzate da note legnose, muschiate, orientali e ambrate, ma anche da note acquatiche e aromatiche, le note di fondo sono molto importanti per i brand che abbiamo scelto di raccontare per via della loro persistenza, che le rende adatte a stabilizzare altre essenze più volatili. Ma sono anche in grado di avere un effetto lenitivo e rilassante che agisce sulla percezione di chi le annusa e le indossa.
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